Gli inediti pucciniani

LA MUSICA PER ORGANO DEL GIOVANE GIACOMO RIVIVE DOPO QUASI 150 ANNI

Era noto che Giacomo Puccini si fosse cimentato da giovanissimo, prima del 1880 e della sua partenza per Milano, nella composizione di musica per organo. Fare l’organista era infatti l’occupazione che permetteva al giovane Puccini di guadagnare del denaro con cui aiutare la famiglia e, allo stesso tempo, mantenere qualche vizio. 
Era noto anche che Puccini ebbe un allievo organista di Porcari, Carlo Della Nina, sarto di professione, un po’ più vecchio di Giacomo al quale Puccini consegnò  numerose pagine di musica per organo.

Quelle pagine vennero custodite per anni da  Carlo Della Nina e, in seguito, della sua famiglia, in particolare da suo nipote Carlo che negli anni ’80 del Novecento le mise in vendita. Per fortuna però pensò bene di farne delle copie.

Le ricerche di Aldo Berti sulla famiglia Della Nina stimolarono la curiosità di Giuseppe Della Nina (non parente) che riuscì a rintracciare il figlio di Carlo, Carl. Finalmente (2015) le fotocopie ritornarono a Lucca. Dopo un complicato lavoro di ricostruzione fatto dal Centro studi Giacomo Puccini (Gabriella Biagi Ravenni, Dieter Schickling, Virgilio Bernardoni), si sono recuperati 21 pezzi per organo.

Sull’autenticità del materiale non vi sono dubbi: la grafia è quella di Puccini. Su una partitura, inoltre, appare chiara la firma del grande compositore lucchese. 
L’accurato lavoro di ricostruzione va avanti per un anno e alla fine il risultato è notevolissimo: 45 minuti di musica inedita.

Gli inediti saranno eseguiti in prima esecuzione moderna nell’ambito del Lucca Classica Music Festival venerdì 5 maggio alle ore 21 sull’organo di San Pietro Somaldi.
Ad interpretarli, l’apprezzato organista e clavicembalista Liuwe Tamminga



Gli inediti pucciniani per organo

È noto che Giacomo Puccini si fosse cimentato da giovanissimo, prima del 1880 e della sua partenza per Milano, nella composizione di musica per organo. Fare l’organista era infatti l’occupazione che permetteva al giovane Puccini di guadagnare del denaro con cui aiutare la famiglia e, allo stesso tempo, mantenere qualche vizio.
Era noto anche che Puccini ebbe un allievo organista di Porcari, Carlo Della Nina, sarto di professione, un po’ più vecchio di Giacomo.

Per Della Nina , Puccini scrisse numerose pagine di musica per organo sulle quali esercitarsi. Una musica spesso allegra, briosa, ben lontana da quella che sarà la musica sacra dopo il Motu Proprio emanato da Pio X nel 1903.

Quando Puccini si trasferì a Milano, quelle pagine vennero custodite per anni da Carlo Della Nina e, in seguito, della sua famiglia, in particolare da suo nipote Carlo che negli anni ’80 del Novecento le mise in vendita. Per fortuna però pensò bene di farne delle copie.

Le ricerche di Aldo Berti sulla famiglia Della Nina stimolarono la curiosità di Giuseppe Della Nina (non parente) che riuscì a rintracciare il figlio di Carlo, Carl. Finalmente (2015) le fotocopie ritornarono a Lucca. Dopo un complicato lavoro di ricostruzione fatto dal Centro studi Giacomo Puccini (Gabriella Biagi Ravenni, Dieter Schickling, Virgilio Bernardoni), si sono recuperati 21 pezzi per organo.

Sull’autenticità del materiale non vi sono dubbi: la grafia è quella di Puccini. Su una partitura, inoltre, appare chiara la firma del grande compositore lucchese. L’accurato lavoro di ricostruzione va avanti per un anno e alla fine il risultato è notevolissimo: 45 minuti di musica inedita, quasi sorprendente per le caratteristiche che al tempo suscitarono anche qualche polemica nel mondo ecclesiastico lucchese. Valzer, citazioni da letteratura musicale varia (come la singolare parafrasi di “Questa o quella per me pari son”, dal “Rigoletto” di Giuseppe Verdi), la freschezza, a volte persino al sfrontatezza di un giovanissimo Puccini, è pronta a rivivere per la prima volta dopo quasi un secolo e mezzo dalla composizione di musiche che si pensavamo perse per sempre.

Gli inediti saranno eseguiti in prima mondiale nell’ambito del Lucca Classica Music Festival, venerdì 5 maggio, nella chiesa di San Pietro Somaldi, dove il giovane Puccini svolgeva la funzione di organista. Ad interpretarli, l’apprezzato organista e clavicembalista Liuwe Tamminga.

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Liuwe Tamminga è un organista e clavicembalista olandese considerato tra i massimi esperti del repertorio organistico italiano del Cinque-Seicento. Si è diplomato a Groningen nella classe di Wim van Beek e si è poi perfezionato a Parigi sotto la guida di André Isoir e Jean Langlais. È organista titolare della Basilica di San Petronio a Bologna. È curatore del Museo San Colombano – Collezione Tagliavini, a Bologna.
Nella sua carriera ha inciso numerosi cd tra cui l'opera completa di Marc'Antonio Cavazzoni (Diapason d'Or, Premio della Critica Discografica Tedesca 2005, Premio Goldberg 5 stelle), le fantasie di Frescobaldi (miglior disco del mese Amadeus marzo 2006), “Mozart in Italia” (Premio della Critica Discografica Tedesca e Diapason 5 stelle), la raccolta dedicata ad Andrea e Giovanni Gabrieli, realizzata con L. Tagliavini (“Choc de la musique” e Premio Internazionale del disco di Antonio Vivaldi della Fondazione Cini di Venezia 1991) e “Puccini the organist” (2008).
La sua intensa attività concertistica lo ha portato in tutta Europa, negli Stati Uniti e in Giappone. Suona regolarmente con il Concerto Palatino, con l’Orchestra del Settecento diretta da Frans Brüggen e con il Royal Concertgebouw Orchestra.
Ha curato diverse edizioni di musica organistica, tra cui i Ricercari della Musica Nova (1540), opere per tastiera di Giovanni de Macque e Pierluigi di Palestrina (per Andromeda Editrice), i Ricercari di Jacques Buus (per l’editore Forni) e musiche per due organi di maestri italiani intorno 1600 (per l’editore Doblinger di Vienna).



RITROVATI VENTUNO PEZZI PER ORGANO SCRITTI IN ETÀ GIOVANILE DA GIACOMO PUCCINI.

L’ESECUZIONE IN PRIMA MONDIALE AL LUCCA CLASSICA MUSIC FESTIVAL

Gli inediti di Puccini.
Ritrovati ventuno inediti di Giacomo Puccini, pronti a rivivere dopo un secolo e mezzo dalla sua composizione al Lucca Classica Music Festival in programma dal 4 al 7 maggio 2017 a Lucca.
È noto che il giovane Puccini si fosse cimentato, prima del 1880 e della sua partenza per Milano, nella composizione di musica per organo. Fare l’organista era infatti l’occupazione che gli permetteva di guadagnare del denaro con cui aiutare la famiglia e, allo stesso tempo, mantenere qualche vizio. Era noto anche che Puccini ebbe un allievo organista di Porcari, Carlo Della Nina, sarto di professione, un po’ più vecchio di lui e per il quale scrisse numerose pagine di musica per organo sulle quali esercitarsi. Una musica spesso allegra, briosa, ben lontana da quella che sarà la musica sacra dopo il Motu Proprio emanato da Pio X nel 1903. Quando Puccini si trasferì a Milano,  quelle pagine vennero custodite per anni da Della Nina e, in seguito, della sua famiglia, in particolare da suo nipote Carlo che intorno al 1950 emigrò negli Stati Uniti portandole con se, per metterle poi in vendita circa trent’anni dopo. Per fortuna però pensò di farne delle copie, rimaste a Carl, suo figlio.

Le ricerche sulla famiglia Della Nina di Aldo Berti, appassionato pucciniano, stimolarono la curiosità di Giuseppe Della Nina (non parente) che riuscì a rintracciare Carl. Finalmente nel 2015 le fotocopie ritornarono a Lucca. Dopo un complicato lavoro di ricostruzione fatto dal Centro studi Giacomo Puccini (Gabriella Biagi Ravenni, Dieter Schickling, Virgilio Bernardoni), si sono recuperati 21 pezzi per organo. Sull’autenticità del materiale non vi sono dubbi: la grafia è quella di Puccini. Su una partitura, inoltre, appare chiara la firma del grande compositore lucchese (nella foto sopra il titolo, mentre a destra c’è una partitura con gli appunti di Puccini). L’accurato lavoro di ricostruzione è andato avanti per un anno e alla fine il risultato è stato notevole: 45 minuti di musica inedita e sorprendente. Valzer, citazioni da letteratura musicale varia (come la singolare parafrasi di “Questa o quella per me pari son”, dal “Rigoletto” di Giuseppe Verdi), la freschezza, a volte persino la sfrontatezza di un giovanissimo Puccini è pronta a rivivere per la prima volta dopo quasi un secolo e mezzo dalla composizione di musiche che si pensavamo perse per sempre. Gli inediti saranno eseguiti in prima mondiale nell’ambito delLucca Classica Music Festival, venerdì 5 maggio 2017, nella chiesa di San Pietro Somaldi a Lucca, dove il giovane Puccini svolgeva la funzione di organista. Ad interpretarli, l’apprezzato organista e clavicembalista Liuwe Tamminga.



LUCCA IN FESTIVAL
Dal 4 maggio con l'esecuzione di un inedito di Puccini

Si svolgerà dal 4 al 7 maggio a Lucca la terza edizione di “Lucca classica music festival”, quattro intere giornate di una kermesse che coinvolgerà più di trecento musicisti per circa novanta concerti, la maggior parte dei quali ad ingresso gratuito. La rassegna si svolgerà in venticinque sedi diverse, scelte tra le più suggestive dal punto di vista storico ed architettonico. La sequenza dei concerti sarà arricchita da momenti di studio e riflessione interdisciplinari. Promosso e organizzato da Associazione Musicale Lucchese, Teatro del Giglio e Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, il Festival si propone di trasformare la città in una sorta di grande palcoscenico, portando la musica fuori dai luoghi tradizionalmente deputati per proiettarla in strade e piazze, nei palazzi storici, nei musei e nelle chiese. Il festival rivolge la propria attenzione pure ai bambini e alle famiglie, con il Teatrino dei Burattini, allestito sulle storiche mura, per raccontare la vita di Luigi Boccherini e le trame delle opere di Giacomo Puccini narrate con le marionette. (www.associazionemusicalelucchese.it, www.luccaclassica.it)

La commistione di generi e stili caratterizzanti il festival, è possibile grazie alle numerose collaborazioni che gli organismi del festival stesso hanno attivato sin dalla sua nascita, valorizzando principalmente importanti realtà del territorio quali la Fondazione Giacomo Puccini, il Centro Studi Luigi Boccherini, il Lucca Museum, l'ISSM Luigi Boccherini, la Fondazione Centro Studi sull'arte Licia e Carlo Ludovico Ragghianti, i Musei nazionali e Anteprima Vini.

A Boccherini ed al violoncello il festival dedica particolare attenzione, ospitando l’orchestra dei 100Cellos guidata da Giovanni Sollima. Ad arricchire la monografia sullo strumento boccheriniano per antonomasia, si terrà un concorso di composizione promosso dalla Società Italiana del Violoncello con il supporto della Casa Musicale Sonzogno. I partecipanti saranno invitati a comporre un nuovo brano nella notte tra il venerdì e il sabato, durante una clausura notturna interna al Teatro del Giglio. Il componimento vincitore sarà eseguito dai “100Cellos” nel concerto della domenica sera e, in seguito, pubblicato da Casa Sonzogno. Tra gli altri protagonisti spiccano i nomi di Eleonora Abbagnato, insignita del premio Lucca Classica 2017, il fisico Guido Tonelli, Mario Brunello, il neuroscienziato Giacomo Rizzolatti, Andrea Lucchesini e Pietro De Maria, lo psichiatra e direttore della Scuola IMT Pietro Pietrini, gli attori Amanda Sandrelli, Sonia Bergamasco e Giuseppe Cederna.

Evento clou del festival rimane comunque la scoperta e l’esecuzione di brani per organo scritti da un giovanissimo Giacomo Puccini. Gli inediti saranno eseguiti in prima mondiale o, se vogliamo, in prima ripresa in epoca attuale, venerdì 5 maggio nella chiesa di San Pietro Somaldi, dove il giovane Puccini svolgeva la funzione di organista. Ad interpretarli, l’organista e clavicembalista Liuwe Tamminga. Si tratta di ventuno brani, per una durata complessiva di circa quarantacinque minuti, composti da Puccini per un allievo organista e ritrovati grazie ad un accurato lavoro di ricerca, revisione ed approfondimento storico-musicologico effettuato dal Centro Studi Giacomo Puccini e da Gabriella Biagi Ravenni, presidente dello stesso Centro; la ricostruzione si deve al paziente lavoro di Dieter Schickling, Virgilio Bernardoni e della stessa Ravenni.

Per sapere come si sia addivenuti al ritrovamento degli inediti, è opportuno conoscerne il percorso a ritroso con una breve sintesi. Negli anni antecedenti al 1880, il giovane Puccini si dedicò all’attività di organista in varie chiese lucchesi per esigenze economiche: tra esse è accertata la sua pressoché costante presenza in quella veste - regolarmente retribuita - nella Chiesa di San Girolamo, adiacente il Teatro del Giglio ed oggi adibita ad auditorium; lo strumento su cui suonarono Domenico Puccini e il giovane Giacomo, nel 1989 è stato trasferito nella Chiesa di Piano di Conca, nel comune di Massarosa. In quella fase Puccini ebbe un allievo: un tal Carlo Della Nina, sarto di professione ed organista nella chiesa di Porcari, piccolo comune a pochi chilometri da Lucca. Per il Della Nina, Puccini scrisse numerose pagine di musica per organo sulle quali l’allievo doveva esercitarsi: musiche di andamento allegro, brioso, ben distanti dalle seriosità liturgiche; in esse sono inclusi Valzer e addirittura citazioni da Rigoletto (“Questa o quella”). Dopo il trasferimento di Puccini a Milano, quei manoscritti furono custoditi per anni dal Della Nina e, in seguito, della sua famiglia, in particolare da suo nipote Carlo (omonimo del nonno) che, intorno al 1980, le mise in vendita, facendone prima le copie. Ricerche successive condotte da Aldo Berti, hanno permesso risalire all’attuale custode di quelle copie: un discendente del Della Nina emigrato e attualmente residente in USA; dopo contatti epistolari le copie sono pervenute a Lucca. I ricercatori affermano la riconosciuta autenticità del materiale: la grafia è di Puccini; inoltre, su una copia, è ben visibile la sua firma.


PUCCINI GIOVANE ORGANISTA IN 21 BRANI INEDITI


Li scrisse per un allievo e si erano poi persi negli Usa, un appassionato li ha recuperati e saranno eseguiti a Lucca.

Si sapeva che c'erano. E che nel 1950 si trovavano ancora in Italia, prima di finire negli Stati Uniti e poi messi all'asta, più di trent'anni dopo. Ma la destinazione è sempre rimasta ignota. Per fortuna chi li mise in vendita ne fece le copie, oggi finalmente recuperate. Così, a distanza di un secolo e mezzo, sono tornati in vita ventuno pezzi per organo di Giacomo Puccini che si pensavano persi per sempre.
Sono partiture scritte dal maestro prima dei venti anni, tra il 1874 e il 1878, quando era ancora studente all'istituto musicale di Lucca, città natale - dal 1880 completò la formazione al Conservatorio di Milano, da cui partì la sua luminosa carriera - e guadagnava un po' di soldi facendo l’organista, sia come esecutore che come compositore e insegnante. Scrisse i pezzi ora ritrovati, infatti, per un suo allievo, che glieli pagò sessanta centesimi l'uno e chissà se mai li eseguì durante le funzioni religiose alle quali erano destinati.
Sicuramente il pubblico di oggi potrà ascoltarli, in prima mondiale, venerdì 5 maggio nell'ambito del festival Lucca Classica Music. L'esecuzione non sarà in un luogo qualsiasi, ma nella chiesa di San Pietro Somaldi, nel centro storico di Lucca, utilizzando l'organo dove il giovane Puccini suonò tante volte e sul quale, come era consuetudine a quel tempo, appose la sua firma. Al posto che fu del maestro siederà l'olandese Liuwe Tamminga, noto organista e clavicembalista, profondo conoscitore degli strumenti - firmati da Puccini - che si trovano in territorio lucchese. Oltre a San Pietro Somaldi, un organo con l'autografo di Puccini è a Farneta, nei dintorni della città.
I quarantacinque minuti di musica inedita che Tamminga suonerà, sono definiti sorprendenti dagli esperti del Centro studi Puccini di Lucca, che ne hanno certificato l'autenticità - un brano porta la firma del maestro, nelle altre partiture la grafia degli appunti è inconfondibile - curandone poi la ricostruzione. «È musica gioiosa - dice la presidente Gabriella Biagi Ravenni - piena di vitalità, freschezza e personalità. In alcune parti sembra di ascoltare i brani di Franck, caposcuola dell'arte organistica europea. Ci sono le marce, che allora venivano abitualmente suonate al termine delle funzioni, ma anche i valzer, raramente contemplati nel repertorio liturgico. E poi citazioni dalla letteratura musicale varia, come la singolare parafrasi di “Questa o quella per me pari son” dal Rigoletto di Giuseppe Verdi. Insomma, una musica ben lontana da quella che sarà la musica sacra dopo il Motu Proprio emanato dal Pio X nel 1903».
L'esecuzione in prima mondiale sarà soltanto uno degli eventi che accompagneranno questa riscoperta. Intanto ne verrà fatto un disco; poi il Centro studi lucchese curerà un volume specifico dell'Edizione nazionale delle opere di Puccini, che conterrà i pezzi inediti. Ma come sono stati ritrovati i brani? Tutto è partito da uno studioso e appassionato pucciniano, Aldo Berti, responsabile di un gruppo corale della Lucchesia. Autore di diversi libri sugli anni giovanili del compos. itore, le sue ricerche lo condussero anche a Porcari, tra i luoghi della Lucchesia dove Puccini andava a suonare l'organo per guadagnare del denaro con cui aiutare la famiglia e, al tempo stesso, concedersi qualche vizio. Proprio a Porcari il giovane Giacomo ebbe come allievo Carlo Della Nina, sarto di professione e quasi coetaneo (era del 1855, Puccini del 1858). Erano gli anni tra il 1874 e il 1878: Giacomo era già un esperto organista, nel 1875 aveva anche vinto il primo premio all'istituto musicale dove studiava.
Per Della Nina confezionò i brani per farlo esercitare e perché li suonasse durante le funzioni religiose del paese. Se effettivamente li eseguì, non è noto. Si sa, però, che il sarto-organista conservò gelosamente per tutta la vita quelle partiture. Da lui passarono ai figli e ai nipoti, in particolare a Carlo junior, anch'egli pianista, che agli inizi degli anni 50 emigrò negli Stati Uniti, portandosi dietro la musica scritta da Puccini per il nonno. Verso la fine degli anni 80 Carlo junior, forse per problemi economici, mise in vendita le partiture, che risultano nell'elenco dell'asta di Sotheby's del novembre 1988. Prima di darle al mercato, però, ne fece una copia, poi rimasta al figlio Carl. A lui e agli Usa le ricerche, sollecitate sempre da Berti e portate avanti da altri appassionati suoi amici, hanno condotto soltanto nel 2015. Poco dopo da oltreoceano è arrivato il plico con le copie delle partiture. Il Centro studi Puccini ne ha avviato subito il lavoro di ricostruzione, durato circa un anno e curato dalla stessa presidente Biagi Ravenni insieme con Dieter Schickling e Virgilio Bernardoni. Il prossimo 5 maggio il risultato del loro lavoro, con l'esecuzione all'organo dove suonò il maestro.


Inediti e street music, torna Lucca Classica

Quattro giorni, più di 300 musicisti coinvolti, circa 90 eventi quasi tutti gratuiti e location suggestive per quello che è ormai diventato un altro attesissimo evento dell’anno. Conto alla rovescia per la terza edizione di Lucca Classica Music Festival che si prepara, ancora una volta, a trasformare la nostra città in un grande palcoscenico all’aperto. Ancora grandi nomi, talenti e brani musicali che quest’anno, grazie a una storia straordinaria, ci verranno presentati addirittura in inedito. La manifestazione si terrà dal 4 al 7 maggio ed è organizzata da Associazione Musicale Lucchese, Teatro del Giglio e Fondazione Cassa di Risparmio che anche in questa edizione possono contare dell’aiuto e del sostegno di tante aziende lucchesi, tra cui Lucar Bmw, Tagetik e Akeron.
Straordinaria collaborazione anche con Classica Hd che in occasione della nuova edizione di del music festival manderà in onda un mini documentario firmato Sky MondoClassica Hd. Il documentario è stato proiettato questa mattina (1 febbraio) nelle sale del Teatro del Giglio durante la presentazione del Festival a cui hanno partecipato, oltre al sindaco di Lucca Alessandro Tambellini e al presidente della Provincia Luca Menesini, tutti gli attori che ormai da tre edizioni hanno permesso di far nascere e crescere questa manifestazione che ormai si inserisce nel palcoscenico nazionale. Già, perché queste giornate di grande musica in questi anni non hanno attirato solo i lucchesi ma anche tanti appassionati provenienti da ogni angolo d’Italia. Presenti in sala Simone Soldati, direttore artistico e ideatore del Festival, il presidente dell’associazione musicale lucchese Marco Cattani, il direttore generale del Teatro del Giglio Manrico Ferrucci e quello artistico, Aldo Tarabella.
Tutta la manifestazione, come già accennato, porterà note musicali non solo nelle vie del centro storico ma anche tra le pareti di luoghi di straordinaria bellezza: la cattedrale di San Martino, le sale monumentali di Palazzo Ducale, Villa Guinigi, Palazzo Mansi e molti altri ancora, tra cui, senza dubbio, le mura e i suoi meravigliosi sotterranei. La grande energia dei 100cellos, la travolgente orchestra capitanata da compositori di fama internazionale, si esibirà invece nelle strade e nelle piazze durante tutti e quattro i giorni della manifestazione. Ma la città non si riempirà solo di musica: la manifestazione è nata anche per essere un dolce connubio tra più discipline. Scienziati, attori, sociologi, ma anche fisici e ballerini per conferenze e dibattiti che faranno di Lucca non solo la città della musica ma anche una piccola città di cultura in cui ci sarà spazio anche per i più piccoli. Uno dei tratti distintivi del Festival è infatti la serie di eventi dedicati ai bambini e alle loro famiglie. Prove aperte, fiabe, burattini e molto altro ancora per far in modo che il mondo della musica venga appreso e apprezzato fin dai primi anni d’età.
“E’ molto bello – dice il sindaco Tambellini – che molte aziende del territorio si siano interessate a questa particolare manifestazione e abbiano voluto dare una mano, riconoscendone la bellezza. Sono molto fiero anche di un incarico affidatomi, ovvero quello di fare da guida, durante i giorni del Festival, al Palazzo Orsetti: darò qualche excursus storico non solo sul palazzo ma anche sulla nostra città, che a volte non conosciamo. E’ importante sostenere la vita culturale del nostro territorio, come amministrazione ci eravamo dati come obiettivo di renderla di grande livello e spero che quelli di maggio siano giorni memorabili”.
“E’ un’iniziativa giovane che sta crescendo molto. – spiega il presidente Menesini – Una manifestazione straordinaria preceduta, da pochissimo, dall’apertura della nuova sede del Liceo Musicale Passaglia e chissà – dice – magari in futuro potremmo anche coinvolgerlo, utilizzare non solo i nuovi spazi ma anche far collaborare i ragazzi. La musica è un linguaggio universale, senza barriere e che unisce tutti. Credo che in questo periodo sia davvero molto importante un’iniziativa di questo genere”.
Ma parliamo di quelli che forse sono i veri protagonisti del Festival: 24 brani, di cui 21 completamente inediti, scritti da Giacomo Puccini nel lontano 1880 per far esercitare un suo allievo di Porcari, Carlo Della Nina. I brani, venduti a qualche sconosciuto quando la famiglia del ragazzo emigrò in America, sono tornati ‘a casa’ circa due anni fa grazie al buon senso, o forse al destino: prima di essere venduti, infatti, vennero fatte delle fotocopie. E sono proprio loro che, a distanza di anni, sono state ricostruite e assemblate e verranno eseguite durante il concerto serale del 5 maggio dal clavincebalista olandese Liuve Tamminga nella chiesa di San Pietro Somaldi. 45 minuti di musica inedita, fresca e quasi sfrontata di un giovane maestro il cui nome si può ancora leggere in fondo alla partitura.

I quattro grandi concerti serali.
Giovedì 4 maggio alle 21 nella chiesa di San Francesco sarà eseguita La musica del cinema, un ideale passaggio tra la manifestazione e il Lucca Film Festival che andrà in scena nel mese di Aprile. Il coro e l’orchestra dell’istituto musicale Boccherini suonerà brani tratti dalle colonne sonore di John Williams, tra cui Star Wars, Harry Potter e Salvate il soldato Ryan.
Venerdì 5 maggio alle 21,15 nella chiesa di San Pietro Somaldi la manifestazione proseguirà invece con la prima esecuzione mondiale di musiche per organo di Giacomo Puccini eseguite dal celebre musicista Liuwe Tamminga, organista titolare della Basilica di S. Petronio a Bologna. Si tratta di 21 brani composti da Puccini per un allievo organista e ritrovati grazie ad un accurato lavoro di ricerca, revisione e di approfondimento storico-musicologico effettuato dal Centro Studi Giacomo Puccini e dalla professoressa Gabriella Biagi Ravenni, presidente dello stesso Centro.
Sabato 6 maggio alle 21,15 al Teatro del Giglio la serata dedicata al Premio Lucca classica 2017 che quest'anno verrà consegnato a Eleonora Abbagnato, prima danzatrice italiana nominata étoile dell'Opera di Parigi e attualmente direttrice del corpo di ballo dell'Opera di Roma.
Il premio Lucca Classica Music Festival viene assegnato ad artisti di diverse discipline e a personaggi della cultura di rilievo internazionale. Nelle precedenti edizioni è stato consegnato alla compositrice Sofia Gubaidulina e al soprano Raina Kabaivanska.
Dopo la conversazione tra Abbagnato e Oreste Bossini, il concerto di Mario Brunello (violoncello) e Andrea Lucchesini (pianoforte) con musica di Bach (12 variazioni sulla Folie d’Espagne), Sollima (Follia per violoncello solo) e Schnittke (Epilogo dal balletto Peer Gynt per violoncello, pianoforte, nastro magnetico).
Domenica 7 maggio alle 21 al Teatro del Giglio in scena il concerto finale di Lucca Classica 2017: I 100Cellos per Luigi Boccherini e per Lucca capitale del violoncello con musica di Geminiani, Boccherini, Puccini, Sollima e un tocco di modernità con i Pink Floyd.


21 inediti Pucciniani a Lucca Classica Music Festival

Nomi d'eccezione come Giovanni Sollima e i 100Cellos, gli omaggi a grandi maestri come Giacomo Puccini e Luigi Boccherini, scenari splendidi come la cattedrale di San Martino o le sale monumentali di Palazzo Ducale. Sono solo alcuni degli ingredienti della terza edizione di Lucca Classica Music Festival si terrà dal 4 al 7 maggio 2017.

Promosso e organizzato da Associazione Musicale Lucchese, Teatro del Giglio e Fondazione Cassa di Risparmio, il Festival si prepara a trasformare di nuovo la città in un grande palcoscenico all’aperto.
Tra gli eventi più attesi, venerdì 5 maggio, la prima esecuzione mondiale di musiche per organo di Giacomo Puccini ritrovati dal Centro Studi Giacomo Puccini.
Il Premio Lucca Classica quest’anno sarà consegnato a Eleonora Abbagnato, prima danzatrice italiana nominata étoile dell’Opera di Parigi e attualmente direttrice del corpo di ballo dell’Opera di Roma.